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L’offerta della vedova

A cura di Giuseppe De Chirico

Marco 12 >>> se Gesù ti fosse seduto accanto e ti chiedesse “cosa sei disposto a darmi?”

Gli scribi ricopiavano a mano e avevano una grande responsabilità, erano avvezzi ad entrare nel contenuto dei testi sacri. Conoscevano le scritture ma amavano apparire, essere nei posti migliori, amavano mettersi in mostra per essere riconosciuti e facevano contemporaneamente razzia dei beni della povera gente. Gesù diceva di stare attenti all’esteriorità alle cose che appaiono e che nella sostanza in realtà non sono. C’è profonda connessione tra ciò che siamo e come appariamo, tra il nostro mondo interiore e a come appariamo. Il giudizio di Gesù è tranciante: il grado della spiritualità non dipende dal sembrare ma da quello che si muove nel nostro profondo. NON lasciatevi ingannare. Quanto si è disposti a mettersi in gioco nella vita quotidiana? A esserci con tutto noi stessi per l’onore di Dio e l’amore verso gli altri? Salmo 78 sia la mia bocca ripiena della tua lode... ma il cuore dove sta? È più facile recitare ed esibirsi che essere coerenti, è più facile impressionare che convincere. Gesù era nel cortile più esterno detto il cortile delle donne e si mette davanti al contenitore delle offerte. Gesù vede la vedova e la sua offerta (la più piccola unità delle monete di quell’epoca). Gesù scatta la foto! La qualità dell’offerta non è stabilita dalla quantità ma dalla disponibilità a vivere una vita che dipende tutto E per tutto da Dio. Da quel momento la vedova non aveva più nulla. Dipendeva completamente dalla grazia e dalla misericordia di Dio. È facile essere generosi dando del superfluo. La differenza sta nello scegliere di dipendere da Dio in tutto e l’azione radicale della vedova è una dimostrazione. Si tratta di una prospettiva diversa della nostra vita. Dio riempie ogni ambito del mio cuore e trasforma il mio essere interiore e a qual punto posso apparire. Se non si permette questo non c’è verità. Occorre lasciar perdere i proclami facili, ma imparare a sporcarsi le mani vivendo pienamente l’amore di Cristo. Testimoniare attraverso le parole e la nostra vita, in modo efficace, l’amore di Cristo andando fino in fondo. Altrimenti il nostro cristianesimo sarà come quei vini buonissimi che vengono miscelati con acqua.

Il segreto sta nel definire quanto desideriamo tenere per noi anziché darlo al Signore.

L’esempio di Cristo ci da la possibilità di volare.

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